giovedì 31 maggio 2012

Il mio doppio è precario

Il mio doppio è precario
Il mio doppio è però molteplice, talvolta anche drammaticamente molteplice, come capita con tutti i personaggi del mondo odierno. E soprattutto non gode di alcuna stabilità. È precario, vive di brevi momenti, per essere successivamente sostituito da altri come lui. Una pluralità di altri.

Si tratta nel mio caso di colui (coloro) che scrive quando io scrivo di me, di colui (coloro) al quale in un certo senso faccio da schiavo nei periodi, più o meno lunghi, nei quali con una penna traccio segni su un pezzo di carta o premo quei quadratini neri con una lettera bianca al centro che compongono la tastiera del mio computer. A volte è anche colui (coloro) che legge ciò che appare quasi immediatamente dopo sul foglio di carta o sullo schermo, anche se molto spesso lì subentra l’altro, che sarei in questo momento io, che vigila, controlla, cancella, corregge. O cerca di farlo. A volte si discute, anche, negli spazi che si creano nella mente dell’altro (degli altri), e nell’immaginazione lo scrittore prova a convincere l’altro (gli altri) dell’inequivocabile bellezza di una certa frase, della genialità di un’intuizione trascritta di getto, della poeticità di un certo discorso.

[da Essere Ricardo Montero, Gianfranco Pecchinenda]

3 commenti:

  1. magari mettere la fonte delle note può essere apprezzabile

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=336359029769075&set=a.230375163700796.54649.184897244915255&type=1&theater

    dalla pagina fb MoltepliceMente
    https://www.facebook.com/1montero

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  2. siamo tutti un po' precari..
    grazie per il tuo avatar sul mio blog
    così non ti perderò di vista :)
    in bocca al lupo per te e per il tuo doppio!

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  3. Vabbè ma se l'altro ha un lavoro fisso almeno qualcuno porta a casa la pagnotta, no?

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